1922 Stato Fiumano–Rilasciato a Rjeka a Commissario di Governo
Art.Nr.1620
1920-24-Stato libero di Fiume
Lo stato fu formato con ciò che era la previgente Reggenza italiana del Carnaro, erede della Città ungherese di Fiume, cui fu aggiunta una striscia di territorio costiero già istriano atto a permettere la connessione diretta con l’Italia. Lo Stato confinava infatti con Castua, Gellegne, Viscovo, Čavle, e il comune italiano di Mattuglie.La città di Fiume ricevette l’autonomia per la prima volta nel 1719. Per un periodo di tempo la città perde l’autonomia nel 1848, in seguito all’occupazione del banoJosip Jelačić, ma la riacquisisce nel 1868, quando entra a far parte della corona Ungarica come “Corpus Separatum”.Nella città vivevano italiani, croati, sloveni, ungheresi, tedeschi e altre nazionalità. Il particolare status della città creò un sentimento di appartenenza nazionale degli abitanti verso Fiume. La lingua ufficiale era l’italiano, ma a partire dalla fine del XIX secolo a questo si aggiunse – ed in certi ambiti si sostituì – l’ungherese. La lingua della maggior parte della popolazione era il dialetto fiumano, una forma particolare della liil Comitato nazionale jugoslavo e il Consiglio nazionale italiano per passare poi alle occupanti truppe franco-britanniche. Il futuro della città venne dibattuto alla Conferenza di pace di Parigi e quando, su pressione delle altre potenze vincitrici, il presidente del consiglioVittorio Emanuele Orlando rinunciò a Fiume, che sarebbe dovuta diventare una libera città-stato, in Italia ne seguì una crisi di governo. Con l’incapacità del governo italiano di risolvere il problema dei confini orientali e delle colonie, iniziò ad agitarsi in tutto il Paese un forte senso di disagio, e si parlò di vittoria mutilata.Con la sconfitta dell’Impero austro-ungarico nella prima guerra mondiale, lo status della città di Fiume diviene un problema internazionale: la cosiddetta questione di Fiume. Il presidente statunitense Woodrow Wilson diviene arbitro della disputa italo-jugoslava per la città e sostiene l’istituzione di uno stato indipendente, potenziale sede della Lega delle Nazioni.La reazione alla fine fu rabbiosa ed una forza volontaria irregolare di nazionalisti ed ex-combattenti italiani composta da circa 2 500 legionari, guidata dal poeta Gabriele D’Annunzio, partita da Ronchi di Monfalcone, nel settembre 1919 occupò la città in quella che sarebbe passata alla storia come l’impresa di Fiume, chiedendo l’annessione all’Italia. Ai costanti rifiuti del governo italiano D’Annunzio proclamò la Reggenza Italiana del Carnaro,Il 12 novembre 1920 il Regno d’Italia e il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni firmano il trattato di Rapallo, con il quale ambedue le parti riconoscono la piena libertà e indipendenza dello Stato Libero di Fiume, impegnandosi a rispettarla.
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