1830-Passaporto-Stato Pontificio–28 Settembre ”Giuseppe”–Cardinal-Albani- in Nome di Papa Pio VIII rIlasciato al Sacerdode Domenico Ricca della Congregazione San Filippo Neri per Montefiascone
Art.Nr 0873
Papa Pio VIII
Papa Pio VIII | |
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253º papa della Chiesa cattolica | |
Elezione | 31 marzo 1829 |
Insediamento | 5 aprile 1829 |
Fine pontificato | 1º dicembre 1830 |
Cardinali creati | vedi categoria |
Predecessore | papa Leone XII |
Successore | papa Gregorio XVI |
Nome | Francesco Saverio Castiglioni |
Nascita | Cingoli, 20 novembre 1761 |
Morte | Roma, 30 novembre 1830 |
Sepoltura | Basilica di San Pietro |
Pio VIII (in latino: Pius PP. VIII, nato Francesco Saverio Maria Felice Castiglioni; Cingoli, 20 novembre 1761 – Roma, 1º dicembre 1830) è stato il 253º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica dal 31 marzo 1829 alla morte.
Indice
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Biografia
Discendente da un nobile casato di Cingoli, presso Macerata, nacque il 20 novembre 1761, terzo degli otto figli del Conte Ottavio Castiglioni e della moglie Sanzia Ghisleri. Dopo avere studiato presso i gesuiti, compì gli studi superiori in utroque iure a Bologna e poi a Roma. Conclusi gli studi con una particolare attenzione al diritto canonico, è ordinato sacerdote il 17 dicembre 1785.
Divenne poi vicario generale prima ad Anagni e successivamente a Fano, e il 18 agosto 1800 fu nominato vescovo di Montalto e abate commendatario dell’abbazia di Santa Maria di Montesanto.
A causa del suo rifiuto di prestare il giuramento di fedeltà a Napoleone re d’Italia, fu condotto prigioniero in Francia, ma nel 1816, dopo la caduta di Napoleone, la sua risolutezza fu ricompensata da Pio VII con la nomina a cardinale di Santa Maria in Transpontina. In questo stesso anno, fu trasferito dalla sede di Montalto a quella di Cesena.
Nel 1821 fu nominato da Pio VII cardinale vescovo di Frascati e gran penitenziere e, in seguito, prefetto della Congregazione dell’Indice. Nel conclave che seguì alla morte di papa Leone XII, Castiglioni, appoggiato dalla Francia, fu eletto papa il 31 marzo1829, anche perché la sua salute a dir poco cagionevole lasciava presagire – come infatti avvenne – un pontificato di transizione.
Il Belli, impietoso, così lo descrive in un feroce sonetto all’indomani della fumata bianca (1º aprile):
« (…) Ha un erpeto pe ttutto, nun tiè ddenti, è gguercio, je strascineno le gamme, spènnola da una parte, e bbuggiaramme si arriva a ffà la pacchia a li parenti.Guarda llí cche ffigura da vienicce a ffà da Crist’in terra! Cazzo matto imbottito de carne de sarcicce!Disse bbene la serva de l’Orefisce quanno lo vedde in chiesa: «Uhm! cianno fatto un gran brutto strucchione de Pontefisce».(…) » |
(Giuseppe Gioachino Belli, Pio Ottavo) |
Nel corso del suo pontificato si preoccupò di abolire il nepotismo, abbandonando anche la pratica dello spionaggio attuata dai predecessori, ed emanò una lettera, la Litteris Altero, di condanna delle Società bibliche, che si occupavano di tradurre i testi biblici secondo gli studi moderni, e delle associazioni segrete. Papa Castiglioni, formato alla scuola del cardinal segretario di stato Ercole Consalvi, di idee relativamente aperte e liberali, si batté per promuovere la libertà di culto dei cattolici in Inghilterra, riconobbe dopo la rivoluzione del 1830 il nuovo re di Francia Luigi Filippo I e dimostrò moderazione nell’affrontare il problema dei matrimoni misti inGermania.
Anche nella politica interna dello Stato della Chiesa il suo breve pontificato lanciò alcuni segnali di apertura sia concedendo subito dopo l’elezione un’amnistia sia con l’adozione di alcune valide misure economiche. Durante il suo breve pontificato, Pio VIII scrisse una solaenciclica, la Traditi humilitati nostrae (il 24 maggio 1829). Debilitato dall’intenso lavoro e malato da tempo di gotta, morì il mattino del 1º dicembre 1830.
Teoria dell’avvelenamento
Fin dalla sua elezione Pio VIII ebbe salute cagionevole. Nonostante ciò, le circostanze della sua morte dettero adito alla supposizione che fosse stato vittima di un avvelenamento.[senza fonte] Il principe Chigi, contemporaneo del papa e dignitario accreditato presso la corte pontificia, annotò nel suo diario del giorno 2 dicembre 1830:
« Nella sezione del cadavere del Pontefice che seguì ieri sera per quanto si dice, furono trovate le viscere sanissime e solo si è rinvenuta qualche debolezza nel polmone, altri dicono qualche sfiancamento nel cuore; resterebbe perciò a sapersi di qual male sia morto. » |
Conclave del 1830-1831
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Papa Gregorio XVI |
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Durata | Dal 14 dicembre 1830al 2 febbraio 1831 | ||
Luogo | Palazzo del Quirinale,Roma | ||
Partecipanti | 45 | ||
Scrutini | 83 | ||
Decano | Bartolomeo Pacca | ||
Camerlengo | Pietro Francesco Galleffi | ||
Protodiacono | Giuseppe Albani | ||
Veto | Del re Ferdinando VII di Spagna contro il cardinale Giacomo Giustiniani | ||
Eletto | Gregorio XVI ( Mauro Alberto Cappellari) | ||
Il conclave del 1830-1831 venne convocato a seguito della morte del papa Pio VIII, avvenuta a Roma il 1º dicembre 1830. Si svolse al Palazzo del Quirinale dal 14 dicembre 1830 al 2 febbraio 1831, e, dopo ottantatre scrutini, venne eletto papa il cardinale Mauro Alberto Cappellari, Prefetto della Congregazione De Propaganda Fide, che assunse il nome di Gregorio XVI. L’elezione venne annunciata dal cardinale proto diacono Giuseppe Albani.
Situazione generale
Con la morte di papa Pio VIII decaddero automaticamente nove cardinali nominati in pectore il 15 marzo 1830, ma mai svelati. Inoltre, fra la morte di Pio VIII (1º dicembre 1830) e l’inizio del conclave morì uno dei cardinali, Pietro Gravina. Erano perciò 54 i porporati che avevano diritto di accedere alle votazioni. Fra di loro, 9 non parteciparono o per motivi di salute, o per lontananza.
Inizialmente i candidati più forti erano i cardinali Emmanuele De Gregorio e Bartolomeo Pacca, papabili anche nel conclave del 1829, e Giacomo Giustiniani, contro il quale però si abbatté il veto del re Ferdinando VII di Spagna.
Apparve chiaro subito che nessun candidato avrebbe potuto ottenere l’appoggio dei due terzi dei cardinali. Il principe Klemens von Metternich voleva un papa reazionario per frenare l’ondata di giacobinismo che scuoteva nuovamente l’Europa. Egli perciò propose il cardinale Vincenzo Macchi come suo candidato, ma i porporati non lo ritennero idoneo al papato. Cappellari apparve come un’alternativa sia a De Gregorio che a Macchi, e ottenne l’elezione.
Il conclave vide ben 83 scrutini e fu l’ultimo che elesse un papa non vescovo (Cappellari dovette infatti essere consacrato vescovo subito dopo l’elezione).